Ery Vigorelli
23 Maggio 2022
E. Fezzi
25 Maggio 2022

La Critica

M. Moretti

Cerasoli che persegue un suo fine, e solo questo nell’arte sua di pittore, ha scelto la sorte del solitario camminatore.La sua è la strada assai lunga e tenace, e allo scoperto, d’una avventura che a non pochi dei suoi coetanei, marcianti in allegra e numerosa comitiva, deve apparire talmente pacifica e usuale da poterla somigliare a una delle tante docili scalcagnate del turista. Egli non vuol fare più di quel che sa di dover fare per essere alla pari con se stesso; e, per nulla prevenuto contro l’altrui pensare, è convinto che, non essendo unici il modo e il fine dell’arte, bisogna ammetterne i risultati diversi e opposti dai quali debbono necessariamente svilupparsi altri modi e fini nuovi.

in una perennità creativa che è la perennità stessa della poesia. La sua ispirazione non ha mai perduto la purezza istintiva con la pratica di un calcolo sui fatti della realtà e d’un mestiere appreso fuori dalle aule accademiche. E, nonostante le attrattive e i suggerimenti d’una cultura che in lui quanto in altri ha fomentato una revisione dei congegni critici: egli ha badato sempre e soltanto ad estrarre l’utile, che bastasse a quel suo modo animoso di piegare ogni resistenza della figurazione realistica a riscattarsi da significati consunti o da casistica storico-sociale, attraverso una semplificazione meditata degli impasti e delle forme che ne esauriva ogni carica sentimentale.

La tradizione ultima e più aggressiva della modernità, che ha spinto le nuove generazioni a far “tabula rasa” delle esperienze concluse dai maestri contemporanei, nell’educazione artistica di Cerasoli ha operato una cernita cosciente e laboriosa dei problemi ancora vivi nel ristagno di tanti altri, e ha determinato soluzioni né meramente formali né passivamente contenutistiche fino a ricondurre ogni arbitrio nei limiti di una consapevolezza. Non possono negarsi convincimenti ovvero emozioni all’opera di quegli artisti che, in numero sempre più raro e in maniera ancora sorprendente, sanno cogliere nella realtà quella metamorfosi perpetua di sentimenti e forme, di immagini e figurazioni, di motivi e pretesti che fanno lo spettacolo dell’esistenza e la storia dell’uomo, ma l’esistenza dell’uomo non è sempre allegra né lodevole storia.

MuseoCerasoli-UgoCerasoli

Vedevo la mia immagine
riflessa sull’acqua
e volevo prenderla,
ma non ci riuscivo!

Forse è il primo segno di un insaziabile istinto
a riprodurre la realtà, riportarla in immagini,
disegnarla, dipingerla.

Realtà dapprima soltanto oggettiva, ma che pian
piano diverrà espressione del suo mondo interiore
meditato e sofferto.

MuseoCerasoli-UgoCerasoli

Vedevo la mia immagine
riflessa sull’acqua
e volevo prenderla,
ma non ci riuscivo!

Forse è il primo segno di un insaziabile istinto
a riprodurre la realtà, riportarla in immagini,
disegnarla, dipingerla.

Realtà dapprima soltanto oggettiva, ma che pian piano diverrà espressione del suo mondo interiore
meditato e sofferto.