Busto di donna
Busto di donna – 1974
20 Giugno 2022
Castello sul reno
Castello sul reno – 1977
20 Giugno 2022
Cardi

Olio su tela, cm 25×30

Cardi

1984

Con questa natura morta del 1984 entriamo in una fase molto diversa della pittura di Cerasoli che si può quasi definire espressionista. L’Espressionismo rifiuta il mondo materialista in favore di ideali spirituali. Le emozioni sono espresse attraverso un simbolismo di forme astratte e colori, e la rappresentazione del mondo fenomenico lascia il suo posto all’evocazione dell’interiorità.

Notiamo un uso dei colori molto diverso dal resto della sua produzione. Le masse colorate non sono organizzate da una composizione disegnata ma da un’apparente irrazionalità e i vari elementi si sovrastano quasi come in un rebus.

Mentre i fiori dei cardi fluttuano nel quadro, si intravede a sinistra la prua di una barca che svetta da uno sfondo cupo, forse evocante un mare ostile. Il cardo è una pianta che cresce in luoghi impervi e per questo simboleggia la solitudine e l’isolamento. Nella tradizione artistica è associata alla passione di Cristo, per via delle sue spine che rinviano alla corona spinata posta sul capo di Cristo durante la sua crocifissione. La barca è invece spesso associata all’idea di viaggio. Da questa simbologia traiamo una possibile interpretazione di quest’opera. Cerasoli vuole forse dare sfogo alla sua paura della morte. L’ “ultimo viaggio” dell’uomo è qua descritto come une percorso impervio, fatto di ostacoli e sofferenze e la composizione confusa è specchio delle inquietudini dell’artista.

Cardi

MuseoCerasoli-UgoCerasoli

Vedevo la mia immagine
riflessa sull’acqua
e volevo prenderla,
ma non ci riuscivo!

Forse è il primo segno di un insaziabile istinto
a riprodurre la realtà, riportarla in immagini,
disegnarla, dipingerla.

Realtà dapprima soltanto oggettiva, ma che pian
piano diverrà espressione del suo mondo interiore
meditato e sofferto.

MuseoCerasoli-UgoCerasoli

Vedevo la mia immagine
riflessa sull’acqua
e volevo prenderla,
ma non ci riuscivo!

Forse è il primo segno di un insaziabile istinto
a riprodurre la realtà, riportarla in immagini,
disegnarla, dipingerla.

Realtà dapprima soltanto oggettiva, ma che pian piano diverrà espressione del suo mondo interiore
meditato e sofferto.